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30 novembre 2011 3 30 /11 /novembre /2011 14:50

Questo link che segnaliamo http://www.youtube.com/watch?v=hXxUhP5qNJM é relativo al famoso discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford: l'obiettivo é di condividere alcuni spunti interessanti sulla necessità di mantenere sempre alta l'attenzione per ciò che ci circonda e un interesse vivace per le novità.

 

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15 novembre 2011 2 15 /11 /novembre /2011 18:51

Vi suggeriamo questo link http://www.youtube.com/watch?v=ehDAP1OQ9Zw e riflettiamo insieme sul talento!

 

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27 ottobre 2011 4 27 /10 /ottobre /2011 15:01

 

NEWS
26/10/2011
I giganti californiani annunciano accordi con le agenzie di collocamento e il Dipartimento del lavoro americano. L'obiettivo è portare i social media nel mercato del lavoro, un giro d'affari che vale 80 miliardi di dollari
CARLO DI FOGGIA-CORSERA
Il lavoro prima di tutto e sembrano essersene accorti anche i social network, che ormai rappresentano la costante della vita privata di milioni di persone. E partono dagli Stai Uniti, paese che conta un tasso di disoccupazione del 9,1%.

Per primi ci hanno pensato i dirigenti di LinkedIn - il social Network delle professioni - che la settimana scorsa, in una conferenza tenutasi a Las Vegas di fronte a oltre 1.500 reclutatori e manager del settore, hanno presentato un nuovo servizio previsto per il 2012 e indirizzato alle agenzie di lavoro: la Talent Pipeline. Un tentativo di sincronizzare gli sforzi tra offerta e domanda, permettendo alle agenzie di collocare i propri archivi (curriculum, portfolio ecc.) sul sito della compagnia di Palo Alto. Le aziende in cerca di personale potranno così sfruttare oltre alle informazioni fornite dalle agenzie anche il database degli utenti di LinkedIn a cui saranno linkati i profili dei vari candidati. In pratica un doppio archivio consultabile interamente online. Secondo i dirigenti il progetto aiuterà anche chi è in cerca di occupazione perché sarà più facile accedere alle offerte di lavoro e proporre la propria candidatura o segnalarla ad un conoscente.

Facebook non ha perso tempo e giovedì scorso ha annunciato un accordo con il Dipartimento del lavoro Statunitense e tre grandi agenzie specializzate nell’impiego: la National association of colleges and employers (Nace), la Direct employers association (Dea) e la National Association of workforce state agencies (Naswa). L’obiettivo è connettere gli uffici statali con il mondo dei social media creando una piattaforma comune che faciliti il dialogo tra l’amministrazione pubblica - quindi gli uffici di collocamento - e il mercato del lavoro. Le aziende potranno postare le offerte d’impiego direttamente sul sito del gigante californiano che viceversa ospiterà anche le liste territoriali di collocamento in modo da consentire la massima visibilità possibile sia a chi cerca che a chi offre lavoro, il tutto senza alcun costo. Facebook inoltre svolgerà indagini di mercato su come i reclutatori di lavoro, le università e i dipartimenti del lavoro federali usano i social media, “investiremo in ricerca e nuove tecnologie che portino lavoro senza costi e opportunità di sviluppo”, ha spiegato un alto dirigente. Il primo passo è stato creare una pagina ufficiale per fornire tutte le informazioni sul nuovo progetto che inizialmente riguarderà solo una decina alcuni di stati americani.

Primi passi di ‘social jobs’ quindi, un’opportunità non solo per milioni di utenti ma soprattutto per i giganti californiani che sembrano aver fiutato un mercato in crescita,visto che il peggioramento dell’economia mondiale si ripercuoterà (come già sta avvenendo) sul mercato del lavoro. Secondo quanto dichiarato dagli stessi dirigenti di Facebook, il sistema dei servizi di collocamento nel mondo muove un giro d’affari che supera gli 80 miliardi di dollari. Un bottino che potrebbe spingere i social network ad uscire dall’ambito della vita esclusivamente privata per approdare anche in quello dei servizi professionali.

Secondo un’indagine indipendente condotta dall’Associazione delle università e dei datori di lavoro (Nace), in America oltre il 70% dei centri carriera universitari hanno già una pagina Facebook, e un sondaggio realizzato dall’agenzia di lavoro ‘Jobvite’ ha mostrato che il 92% delle aziende intervistate hanno reclutato o prevedono nei prossimi anni di reclutare personale attraverso i social media. Anche l’amministrazione americana sembra essersi convinta delle potenzialità di questo cambiamento e ha annunciato la creazione di un vasto programma di formazione professionale basato su oltre tremila centri carriera sparsi lungo tutto il territorio nazionale. “L’America deve tornare al lavoro”, lo slogan, e viene da crederci visto che sull’assorbimento della gigantesca mole di disoccupati Obama si giocherà la sua rielezione.

Nelle intenzioni dei giganti di Palo Alto, il piano però è più ambizioso e non riguarda solo i disoccupati ma anche la gran massa di professionisti in cerca di un impiego migliore. "La maggior parte delle persone che le aziende desiderano reclutare si trovano in posti di lavoro dove sono già felici - ha spiegato in conferenza Jeff Weiner, amministratore delegato di LinkedIn - è per questo che esistono i reclutatori specializzati, che però utilizzano metodi antiquati e non sono in grado di effettuare ricerche dettagliate. Noi forniamo invece strumenti in grado di affinare la ricerca in base a parametri quali la geografia, le lingue parlate, i campi correlati e la storia lavorativa”.
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