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12 maggio 2011 4 12 /05 /maggio /2011 15:40

Salone del libro-inaugurazione 12 maggio 2011

(fonte: IlSole24ore )

 

A tagliare il nastro ci sarà il neoministro della cultura, Giancarlo Galan. Il Salone del libro di Torino (da oggi a lunedì) lo accoglierà, come ha fatto con i precedenti rappresentanti istituzionali (dal presidente della Repubblica in giù), mostrando il meglio della produzione editoriale italiana e cercando di evidenziare problemi e profili positivi del mondo-libro. Che si presenta ai nastri di partenza del Salone con dati incoraggianti sui fatturati, sfide aperte e problemi strutturali.

Il 2010 è stato per l'editoria meno negativo rispetto ad altri settori: i canali "trade" (cioè librerie, grande distribuzione organizzata e librerie online) sono cresciuti a valore del +3,4% (e del +1,8% a pezzi, secondo Nielsen BookScan Italia) ma anche la lettura è cresciuta. A quanto pare ci sarebbero 968mila lettori (di almeno un libro all'anno) in più rispetto ai circa 25 milioni del 2009. Tra i canali di vendita, vola l'online che, pur rappresentando il 4,3% dei canali trade di varia, è cresciuto del 25% rispetto al 2009. Anche per la produzione digitale si può dire che il 2010 è stato l'anno "uno" dell'eBook: dai 1.619 titoli disponibili a gennaio fino agli 8mila di dicembre, l'arrivo di un player molto forte nel mercato della vendita (Amazon.it), e un anno in cui lungo la filiera editoriale si sono creati diversi nuovi soggetti (le "piattaforme", e ne verranno annunciate anche a Torino), e in cui le librerie online hanno iniziato a vendere anche ai lettori file di eBook, o propri eReader.

Va sempre sottolineato che, nonostante il grande battage mediatico, il valore del mercato dell'eBook rispetto al cartaceo non supera il 2% e dunque la cara vecchia carta ha ancora molto da dire. E che il fenomeno eBook per ora riguarda in Italia non più di 500-600mila persone (Nielsen per Cll, popolazione sopra i 14 anni): molti sono addetti ai lavori. Eppure i dati provenienti da altri Paesi (Gran Bretagna, Germania e soprattutto Stati Uniti) dicono che la quota di mercato del digitale arriverà facilmente almeno al 20 per cento. In più, l'impatto digitale avrà ripercussioni sul "modo" in cui leggeremo e non solo sul supporto sul quale leggeremo. Di tutto questo – e di molti altri temi – si discuterà a Torino (con un seguito a Milano a Editech, il 9 e 10 giugno, dove gli scenari digitali saranno scandagliati a dovere).

Ma oggi a Torino è soprattutto festa per un Salone dai numeri record. Con un'importante new entry, oltre ai padiglioni tradizionali del Lingotto. È l'Oval, il palazzo di 20mila metri quadrati a campata unica nato per ospitare le gare di pattinaggio ai Giochi olimpici invernali di Torino 2006, che da oggi ospita il Bookstock Village, l'area per i giovani lettori sostenuta dalla Compagnia di San Paolo; e la mostra «1861-2011. L'Italia dei Libri» realizzata con il sostegno di Telecom. Nuovi record per gli espositori presenti al Salone 2011. Con proprio stand o all'interno di stand collettivi e istituzionali, sono quasi 1.500 e ben 123 i nuovi espositori che debuttano al Lingotto Fiere: 34 con proprio stand, 28 nell'Incubatore (che raccoglie editori appena nati) e 61 nelle tre aree di Invasioni mediatiche. Delle 43 case editrici presenti all'Incubatore nell'edizione 2010, 18 hanno un proprio spazio al Salone 2011, segno che l'impresa è maturata e migliorata.

Il Paese ospite è la Russia, ma uno spazio è riservato anche alla Palestina. Infine una novità logistica: da quest'anno finalmente si arriva al Lingotto in metropolitana. Segno che la città di Torino fa del Lingotto un posto verso cui andare, come una volta. Dove c'era industria, ora si fa cultura.

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